Apre a Milano il primo parco anallergico
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Scritto da Angela Messina     Venerdì 18 Marzo 2011 09:30 Stampa
allergieSta arrivando la primavera e per i soggetti allergici uno dei periodi dell'anno più difficile, specialmente se si vuole passare qualche ora all'aperto. Per permettere ai cittadini che soffrono di rinite e asma stagionale, circa 100 mila bambini e 450 mila dulti, il comune di Milano lancia il progetto 'Milano Allergy Free - Dona una pianta anallergica a Milano'.

L'appello dell'assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna è quello di acquistare una pianta non allergica tramite il sito www.milanoallergyfree.it, rimanendo aggiornati sullo sviluppo dell'albero adottato; basta cliccare sul link dell'Associazione florovivaisti della Lombardia che si incaricherà di trovare le piante anallergiche, di trasportarle, piantarle e curarle nel loro primo anno di vita. Dal secondo anno in poi la manutenzione sarà a totale carico del Comune. I nomi dei donatori saranno inseriti nella lista del sito web dell'iniziativa.

nasce a Milano il giardino della Salute, dove verranno piantati alberi e arbusti non anallergici
Al progetto hanno già aderito l'Interact Milano San Babila-Arco della Pace, che riunisce ragazzi dai 14 ai 18 anni, e i due Rotary Club Milano San Babila e Milano Arco della Pace, adottando il Giardino della salute di largo dei Gelsomini. Si tratta del primo parco anallergico del capoluogo lombardo, progettato da un gruppo di allergologi, botanici e agrari. Altri giardini sani nasceranno in tutte le zone della città, promette il Comune: il secondo sarà in piazza Udine, quindi sarà la volta di via Sulmona e via Marco D'Agrate, e progressivamente altre aree saranno individuate e progettate.

La pollinosi colpisce circa il 15% della popolazione e si accompagna ad asma in circa la metà dei soggetti colpiti; paradossalmente questa malattia stagionale, che dovrebbe riguardare gli abitanti delle aree rurali ricche di vegetazione, piuttosto che quelli che risiedono in aree urbane invase dal cemento, colpisce di più chi vive in città.

Sotto accusa una serie di fattori: in primo luogo, la scelta delle piante per le aree verdi cittadine, pubbliche e private, in passato è stata attuata senza tener conto dell'aspetto allergenicità. A Milano, ad esempio, non solo vi sono molti carpini, piante autoctone e quindi presenti in città a ben diritto, ma anche betulle, noccioli, frassini, cipressi, scelte anche per motivi ornamentali. Più recentemente si è sviluppata la tendenza a piantare specie arboree estranee al territorio, come l'olivo, o addirittura esotiche, come la Criptomeria japonica, con il risultato che nella stagione primaverile-estiva nell'aria della città è presente un cocktail pericoloso di pollini allergenici.

Ma fra gli imputati ci sono anche l'effetto serra e lo smog che aumentano la potenza allergenica. Inoltre a causa dell'effetto serra in città si riscontrano temperature medie e concentrazioni atmosferiche medie di anidride carbonica più alte che nelle aree rurali. Ne consegue che, rispetto alla campagna, in città le piante si sviluppano maggiormente, producono una quantità superiore di polline e hanno un periodo di pollinazione più prolungato. Il polline in queste condizioni ambientali contiene una maggiore concentrazioni di allergeni rispetto a quello delle aree rurali ed è quindi più pericoloso per gli allergici.

Fonte: IAMM
 

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