Per nostra fortuna madre natura arriva dove noi uomini, nonostante scoperte e tecnologie, non riusciamo ad arrivare. L'ennesima prova di questa verità arriva dai ghiacciai dello Stelvio, grazie ad una ricerca effettuata da un team di ricercatori dell'Ortes Cevedale dell'Istituto di Microbiologia della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza.

Gli studiosi hanno estratto ad oltre 3mila metri di quota dei campioni di ghiaccio al cui interno, oltre a particelli inquinanti derivanti dal petrolio e dai lubrificanti, hanno rinvenuto e isolato alcuni microrganismi appartenenti alla famiglia dei Micrococcus antarcticus, dei Frigobacterium e dei Polaromonas, gli stessi trovati al Polo Nord e al Polo Sud.

Questi batteri, secondo le analisi svolte, avrebbero la capacità di "mangiare" alcuni agenti fortementi inquinanti come, ad esempio, i prodotti di scarto quali idrocarburi e policlorobifenili. Secondo gli autori della ricerca, Fabrizio Cappa e Pier Sandro Cocconcelli, questi microrganismi sarebbero anche caratterizzati da elevata biodiversità, e dalla capacità di degradare questi composti chimici anche a temperature molto basse.

A questo punto non rimane che effettuare ulteriori analisi e controverifiche, per testare il reale potenziale di questi batteri nel risanare e depurare aree inquinate e contaminate, nella speranza di trovare una vera ed efficace soluzione ad uno dei problemi più seri dei nostri tempi.