Le diagnosi di tumore per gli immigrati arrivano spesso troppo tardi
Benessere - Articoli
Scritto da Angela Messina     Lunedì 07 Novembre 2011 12:31 Stampa
tumoreSecondo i dati riportati dall'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), i cittadini stranieri colpiti da un tumore muoiono pià degli italiani, ma non a causa dell'aggressività del tumore ma per la tardiva diagnosi.

L'Aimo denuncia l'aumento dei tumori più direttamente correlati a stili di vita errati (polmone, testa-collo, colon-retto, stomaco) e al mancato accesso allo screening (collo dell'utero, seno e ancora colon retto).Questo si traduce in diagnosi tardive, che giungono quando la neoplasia è in fasi più avanzate ed è quindi più grave.

gli immigrati muoiono di più a caus adi tumori per diagnosi tardive
Gli stranieri sono oggi in Italia più di 4,5 milioni, rappresentano il 7,5% della popolazione. Oltre che nella società è sempre più rilevante la loro presenza anche nei reparti di oncologia medica: nel 2011 i pazienti stranieri in questo settore sono stati 335mila in più rispetto all’anno passato, con un incremento percentuale del 7,9%.  

È il peso degli stili di vita ad essere determinante secondo i medici, dunque: oltre il 30% dei tumori è direttamente collegato a una dieta scorretta e un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone rispetto a chi non lo fa. Ma l’adesione agli screening è altrettanto importante, basti pensare che la mammografia può ridurre del 25% la mortalità per tumore al seno. L’accesso a questo esame è ancora insufficiente nel nostro Paese, è in media del 55% (su 2 donne invitate solo una accetta), con un divario tra Centro-Nord e Sud dove i livelli di adesione sono al 40%. Nelle donne straniere il dato è ancora fortemente inferiore.

Di fronte a questi numeri, in costante crescita, AIOM ha deciso di attivare il primo progetto nazionale multietnico. Conferenze, giornate di studio, incontri e opuscoli informativi tradotti nelle principali lingue. Sono alcune delle cose previste dal programma, che cerca proprio di ovviare al problema delle barriere linguistiche o dell’accesso al sistema sanitario.
 

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