Cina, bambino di due anni malato di influenza aviaria
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Scritto da Carmela Pelaia     Martedì 05 Giugno 2012 08:30 Stampa
ricerca_medicaDopo 18 mesi in cui era calato il silenzio, torna a far parlare di sè e a incutere paura l'influenza aviaria: un bambino di due anni è risultato positivo al virus H5N1 dopo che era stato in contatto con delle anatre vive al mercato di Hong Kong. Il piccolo è stato ricoverato in terapia intensiva, in preda alle convulsioni, lo scorso 28 maggio in un ospedale di Hong Kong, proveniente dal capoluogo del Guangdong, Guanzhou (l'ex Canton).

A Hong Kong il livello di allerta sanitaria e' stato alzato al livello 'grave'. Il virus H5N1 e' mortale nel 60% dei casi e si trasmette dall'animale all'uomo. Gli scienziati temono pero' l'arrivo di una mutazione che consentirebbe il contagio tra esseri umani e scatenerebbe una pandemia.

Cina, bambino di due anni malato di influenza aviaria
L'influenza aviaria è' una infezione virale che può interessare gli uccelli selvatici e domestici come polli e tacchini, causandone la morte. E' causata da virus influenzali di tipo A che possono infettare anche altri animali quali maiali, cavalli, delfini, balene e l'uomo. I virus dell'influenza aviaria non infettano gli uomini; tuttavia, sono state riportate sporadiche segnalazioni di infezioni umane. L'uomo può infettarsi con il virus dell'influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti (vivi o morti) e/o le loro escrezioni (feci, urine, saliva e secrezioni respiratorie), mentre non c'è alcuna evidenza scientifica di trasmissione attraverso il consumo di carni avicole o uova dopo accurata cottura (70 °C).

Tutti i virus influenzali mutano. E' possibile che anche il virus dell'influenza aviaria, l'H5N1, subisca una mutazione tale da acquisire la capacità di infettare gli uomini e diffondersi da persona a persona. Dopo l'allarme delle autorità sanitarie, i tecnici hanno effettuato rilievi sia al mercato che nelle zone limitrofe, ma non sono state trovate tracce di un contagio. Sono comunque state informate le persone che hanno avuto contatti con il bambino, ma fino ad ora nessun altro ha presentato segni dell'influenza aviaria. Neppure i genitori hanno sviluppato sintomi, il che secondo le autorità sanitarie "dimostra come le probabilità di trasmissione del virus da uomo a uomo siano infime". L'allerta resta comunque alta.
 

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