Donna incinta colpita da ictus, salvata con le fibre ottiche
Benessere - Articoli
Scritto da Angela Messina     Lunedì 09 Luglio 2012 08:32 Stampa
gravidanzaUna donna torinese di 41 anni, incinta alla nona settimana, è stata colpita da un ictus ischemico durante il sonno ed è stata salvata dai medici delle Molinette che sono riusciti a disintegrare ed estrarre il trombo che le ostruiva l’arteria senza utilizzare il bisturi, ma attraverso una piccola sonda inserita nella femorale.

La donna, essendo incinta, non avrebbe potuto essere salvata con l’utilizzo di un farmaco e della trombolisi, tecnica che ha proprio nella gravidanza una delle principali controindicazioni, ma grazie a questo nuovo tipo di intervento non perderà il suo bambino, e cinque giorni dopo l’intervento compiuto dal professor Mauro Bergui, responsabile della Neuroradiologia, è tornata a casa.

donna incinta salvata da ictus utilizzando le fibre ottiche
La tecnica utilizzata alle Molinette, centro di riferimento regionale per la trombolisi e sede della Stroke Unit, è molto simile a quanto viene fatto dai cardiologi interventisti per liberare un’arteria del cuore occlusa. Si introduce con una sonda-guida uno stent, cioè una retìna a forma di cilindro per agganciare e asportare il grumo che ostacola il flusso sanguigno.

La donna deve la vita ai medici delle Molinette, ma anche al suo compagno, che ha chiesto immediatamente aiuto. L’ictus l’aveva colpita diverse ore prima, nel sonno: non muoveva più nulla della parte destra del corpo, non riusciva ad alzarsi dal letto, né a parlare e a rispondere alle domande del compagno. L’uomo ha chiamato l’ambulanza, che l'ha portata d’urgenza al pronto soccorso del Mauriziano. Qui, diagnosticato l’ictus, si è deciso di trasferirla alle Molinette, affidandola ai neuroradiologi.

La situazione è apparsa subito gravissima, e anche per questo la sua guarigione totale appare oggi come una notizia straordinaria. Come ricordano i medici, in casi come questi  il rischio di morte è praticamente del 50 per cento, un paziente su due non ce la fa a sopravvivere e nel 90 per cento dei casi la prospettiva è quella di una disabilità grave. Ma nel caso della torinese c’era un elemento in più, da considerare prima di scegliere come intervenire: il feto. La probabilità di perdere un figlio in grembo è altissima, in circostanze simili, molto vicina all’80 per cento, calcolano sempre alle Molinette. I neuroradiologi dell’équipe del professor Bergui, inoltre, non sapevano quante ore prima la paziente fosse stata colpita dall’ictus. Così, senza perdere tempo prezioso, sono intervenuti immediatamente, salvando sia la donna sia il figlio.

La donna ha poi trascorso alcuni giorni nella Stroke Unit delle Molinette e giovedì scorso è stata dimessa dall'ospedale: presenta ancora qualche difficoltà a parlare, ma le sue condizioni sono buone e i ginecologi hanno rilevato che la gravidanza procede in modo regolare.
 

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