Il batterio della salmonella è un killer perfetto
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Scritto da Tatta Bis     Lunedì 20 Gennaio 2014 10:22 Stampa
Salmonella logoI batteri Gram-negativi (come quelli che provocano la salmonellosi) sono tra i più comuni responsabili delle infezioni contratte per via alimentare: sono molte le persone vittime di questo batterio e che ne pagano le conseguenze: il numero di decessi stimato è di circa 20 ogni anno.
 
Dopo il focolaio europeo di salmonellosi causata dal sierotipo Salmonella Agona in cui 160 persone in 10 Paesi si sono ammalate di gastroenterite con vomito e diarrea, i ricercatori della National University of Ireland di Galway hanno condotto uno studio per trovare il modo di attaccare questo biofilm protettivo del batterio in modo da poterlo eliminare una volta per tutte.
 
Batterio Salmonella

L'arma migliore, come in moltre altre malattie, è la prevenzione, ma dipende con chi si ha a che fare: nel caso del batterio della salmonella, purtroppo è un "killer perfetto": sa eludere i trattamenti antibatterici creando un particolare biofilm, divenendo quasi impossibile eliminarlo.
 
I sintomi più comuni di questo tipo d’infezione sono la diarrea e il vomito, che compaiono entro le 48 ore dall’ingestione del cibo contaminato. 
 
nello studio, i ricercatori hanno sperimentato tre diversi tipi di disinfettante, applicato su una varietà di superfici dure che presentavano il biofilm della salmonella.
 
Il Salmonella Agona è penetrato nell’ambiente nella parte della struttura in cui è stata maneggiata la carne già cotta, ed è sopravvissuto e ha contaminato la carne cotta, come spiega la dott.ssa Mary Corcoran, principale autrice dello studio.
 
Gli scienziati erano interessati a determinare se questo particolare ceppo di Salmonella (che ha causato l’epidemia) potrebbe avere qualcosa di speciale che lo rende il migliore nel sopravvivere in un impianto di trasformazione dei prodotti alimentari. 
 
Era migliore nel formare un fitto biofilm o era più resistente ai disinfettanti rispetto ad altri ceppi di Salmonella?. 
 
I risultati dello studio, che sono stati pubblicati sulla rivista "Applied and Environmental Microbiology", hanno mostrato che questo specifico ceppo non aveva nulla di speciale. 
 
Hanno anche confermato quanto temuto dai ricercatori: è stato impossibile attaccare il biofilm e uccidere i batteri mediante l’uso di questi antinfettivi se a questo è stato permesso di crescere per 7 giorni prima del trattamento. 
 
Neanche un’ora e mezza di immersione della superficie contaminata nel disinfettante è stata in grado di uccidere i batteri.
 
Tutti i tipi di Salmonella osservati erano in grado di adottare lo stile di vita specializzato per creare un biofilm su tutte le superfici che abbiamo esaminato, compresi vetro, acciaio inox, piastrelle smaltate e plastica.
 
Inoltre il biofilm di Salmonella diventa più denso nel corso del tempo, e diventa più saldamente attaccato alla superficie.
 
Secondo la dott.ssa Corcoran c’è bisogno di sapere se i disinfettanti che vengono promossi come per uccidere vari tipi di batteri sono davvero così efficaci in situazioni di vita reale, in cui si possono formare i biofilm. 
 
Si necessita di ulteriori ricerche per definire i metodi migliori per uccidere il biofilm Salmonella.
 
 

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