Fecondazione assistita: le coppie aumentano, ma calano i nati
Concepimento - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Venerdì 26 Luglio 2013 10:24 Stampa
fecondazione-assistita-300x203Secondo la Relazione sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 che regola la Procreazione Medicalmente Assistita (Pma) del Ministero della Salute, il numero delle coppie che fa ricorso alle tecniche della fecondazione assistita aumentano sempre di più, ma cala il numero dei nati vivi.
 
L'analisi racchiude i dati raccolti nei Centri nel corso dell'anno 2011 ed evidenzia un aumento delle coppie italiane che avviano il percorso di fecondazione assistita ma, per la prima volta dall'entrata in vigore della legge 40, diminuisce il numero dei bambini nati.
 
Fecondazione In  Vitro

Il calo maggiore è stato registrato nelle tecniche chiamate "a fresco". Con queste tecniche non vengono utilizzati gameti o embrioni conservati con la crioconservazione. La diminuzione delle percentuali di gravidanza è maggiore per le donne più giovani mentre aumenta ancora l'età media delle donne che si sottopongono a questi trattamenti, 36.5 anni nel 2011, 36.3 nel 2010.
 
Il 30.5% dei cicli a fresco viene eseguito su donne con 40 o più anni. I dati evidenziano quindi che a fronte di un trend positivo per l'accesso a tutte le tecniche di Pma, con tutti gli indicatori disponibili (aumentano le coppie trattate, i cicli iniziati e le gravidanze ottenute), diminuisce complessivamente il numero dei bambini nati vivi.
 
In diminuzione il ricorso alla tecnica di scongelamento degli ovociti e in aumento quella relativa agli embrioni, aumenta il numero di embrioni crioconservati.
 
Diminuiscono invece, si legge nella relazione, i parti trigemini (1.4%), attestandosi sui valori di media europea (1.0%) con una consistente variabilità fra i centri. Sensibilmente inferiore alla media europea la percentuale di complicanze per iperstimolazione ovarica. 
 
Vista la diminuzione di gravidanze e nati il Ministero intende esaminare i dati disponibili riferiti ai singoli centri Pma. Questo per verificare in modo più analitico gli andamenti nazionali e poter avviare poi le iniziative più opportune per garantire alle coppie (in particolare alle donne che accedono alla Pma) la massima trasparenza delle informazioni disponibili insieme alla massima appropriatezza degli interventi offerti. 
 
 
 

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