Pillola anticoncezionale: donne poco informate e molti pregiudizi
Concepimento - Articoli
Scritto da Carmela Pelaia     Lunedì 30 Gennaio 2012 17:00 Stampa
blister pillola contraccettiva_logoSono passati 50 anni da quando è nata la pillola anticoncezionale: tutte le donne ne hanno sentito parlare, ma il 98% non ne conosce il funzionamento. I pregiudizi più diffusi sono quelli legati agli effetti collaterali, quali ritenzione idrica, aumento di peso, nausea ed  eruzioni cutanee.

Il professor Francesco Primiero dell'Università La Sapienza di Roma, ha spiegato invece che numerose ricerche scientifiche indicano l'esatto contrario. In particolare, un recente aggiornamento dei dati relativi alla mortalità (tra 46.000 donne britanniche seguite per 40 anni) ha dimostrato come chi fa uso della pillola viva più a lungo.

donna con blister anticoncezionale
La pillola migliora anche la qualità della vita: risolve molti disturbi femminili, come il ciclo abbondante che può provocare anemia e affaticamento, cefalea e perdita di memoria; oppure l'acne adolescenziale, che può causare problemi psicologici e relazionali. Per non parlare di una migliore gestione della vita sessuale e la riduzione dei tumori alle ovaie.

La Bayer, azienda attiva nel campo della contraccezione, ha dichiarato che la ricerca si sta muovendo su molecole innovative, con formulazioni a 24 o 26 giorni (più i placebo). La nuova formulazione a base di estradiolo valerato e dienogest ha dimostrato di indurre, dopo 6 mesi di assunzione, una diminuizione dell'88% della perdita ematica, con evidenti benefici.

Anche se recentemente è stato paventato un aumento di rischio di tromboembolismo venoso, il dottor Primiero ha dichiarato che è un evento eccezionalmente raro e la probabilità che si verifichi è maggiore nei primi mesi per poi ridursi drasticamente.

Secondo il rapporto World Contraceptive Use delle nazioni Unite, in Europa utilizza la pillola il 21,4% delle donne contro l'8,8% nel resto del mondo. Fra i Paesi in cui si usa di più vi sono il Portogallo, la Germania, l'Algeria e il Belgio. L'Italia è a 14,2% ed è ferma ai livelli di Tunisia e Iraq.


 

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