Fare le ore piccole sul web mette a rischio il cervello
Donna - Articoli
Scritto da Angela Messina     Venerdì 03 Settembre 2010 16:32 Stampa
internetSempre più spesso i ragazzi passano le ore della notte con Internet, navigando sul Web o sfruttando i social network.

Al di là del resto, tale comportamento è pericoloso per il cervello: la mancanza di sonno nell'età della crescita favorisce le malattie mentali nell'età adulta.
utilizzare il web fino a tarda ora danneggia il cervello

Gli studiosi della Washington University di St. Louis, negli Usa, hanno verificato che il bisogno di cibo si sostituisce al bisogno di sonno.

Secondo uno studio australiano che ha coinvolto circa 20 mila persone fra 17 e 24 anni, guidato Nicholas Glozier, professore di psichiatria e medicina del sonno all’Università di Sydney, chi dorme meno di cinque ore per notte ha un rischio triplo di soffrire di disturbi psicologici nell’anno successivo, rispetto a coloro che dormono normalmente.


Sul banco degli imputati, al posto che un tempo spettava di diritto alla tv, oggi salgono invece le tecnologie in generale e internet e i social network in particolare.

E dormire poco non sarebbe soltanto l’anticamera della depressione per i giovani, ma potrebbe aprire le porte anche all’obesità.

A sostenerlo è uno studio svolto dal Brigham and Women’s Hospital and Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston, che ha monitorato 240 ragazzi dai 16 ai 19 anni controllando per alcuni giorni il loro sonno (con uno strumento chiamato actigrafo, che misura i movimenti) e indagando il loro modo di mangiare, con particolare attenzione al consumo di snack.

Emerge che dormendo meno delle otto ore canoniche si consumano molti snack e si tende mangiare a orari insoliti, privilegiando quasi sempre spuntini veloci e poco salutari.

Tutte calorie in più che, cumulandosi, possono portare a un aumento eccessivo del peso corporeo.

Viceversa, per ogni ora in più di sonno, le calorie assunte dagli snack si riducono mediamente del 21%.

Tuttavia, con la corretta terapia è possibile migliorare e guarire.

Il professor Glozier, da parte sua, utilizza una combinazione tra light terapy (cura a base di luce) e melatonina, per aiutare i soggetti a recuperare il corretto ritmo sonno-veglia.

Fonte: Corriere della sera.it
 

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno, accetti il servizio e gli stessi cookie. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information