La Commissione Igiene e Sanità del Senato ha deciso con un decreto legge il divieto di protesi al seno alle minorenni, ora passerà alla Camera per l'approvazione definitiva. Il decreto era stato presentato il 22 dicembre 2010 dall'allora ministro della Salute Ferruccio Fazio ed è tornato di forte attualità dopo lo scandalo PIP, le protesi pericolose prodotte in Francia.

Il testo comprenderà tre emendamenti migliorativi, come spiega la relatrice Maria Rizzotti, la quale ringrazia fin da subito il presidente del Senato Renato Schifani.

Il Ddl 2515 istituisce il Registro delle protesi  al seno impiantate nel nostro Paese e prevede che l'impianto a soli fini estetici sia consentito soltanto su coloro che abbiano compiuto la maggiore età. L'inosservanza del divieto è punita con una sanzione di 20 mila euro più tre mesi di interdizione per i medici, un emendamento riguarda l'aspetto tecnico del gel di riempimento (ricordiamo che le protesi PIP immesse in 4.000 pazienti italiane erano in silicone industriale) e l'altro prevede la differenza tra fine estetico e fine ricostruttivo. Tutto questo non per allarmare le donne, ma per tutelare la loro incolumità con un metodo atto a rintracciare l'impianto protesico.

Per Rizzotti, infatti, con questo teso si vuole tutelare la donna dall'abusivismo...rendere gli obblighi informativi doverosi prima di ogni intervento, sottolineando regole, trasparenza, controlli e garanzie per la crescita di questi inteventi estetici . Si pone anche un divieto alle minorenni, decisione necessaria a fronte della diffusione del fenomeno tra le ragazzine. In particolare il ministero della Salute e le Regioni istituiscono rispettivamente un registro nazionale e uno regionale in cui raccogliere i dati riguardo alla durata delle protesi, agli effetti collaterali, nonché all'incidenza dei tumori mammari e delle malattie autoimmuni. La senatrice Pd Franca Biondelli, coordinatrice del progetto, ha detto che sono tutti soddisfatti che l'approvazione all'unanimità del provvedimento avvenga in concomitanza con la festa dell'8 Marzo, è importante soprattutto per le giovani donne ed è un passo avanti nella medicina di genere.