"Percorso rosa": una procedura per le donne vittime di violenza che arrivano al Pronto soccorso
Donna - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 17 Febbraio 2014 09:54 Stampa
Violenza Donne LogoLa giunta Zingaretti ha approvato il protocollo d'intesa denominato "Percorso rosa" e verrà attivata questa nuova procedura per le donne vittime di violenza che arrivano al Pronto soccorso. 
 
Ai tradizionali codici ospedalieri, bianco, verde, giallo e rosso, si aggiungerà un nuovo "Codice rosa" che sarà assegnato da personale medico sanitario adeguatamente formato per le particolarità di questi casi e per riconoscere i segni non sempre evidenti di una violenza subita. 
 
Codice Rosa

Con l’assegnazione del Codice Rosa, le donne vittime di violenza saranno trasferite in apposite sale, dove potranno accedere soltanto il personale medico e gli agenti di polizia delegati a questo tipo d’interventi, garantendo la massima riservatezza e la privacy delle pazienti. 
 
Per le donne affette da disabilità sensoriali e per le donne straniere con evidenti difficoltà comunicative, saranno sempre disponibili degli interpreti specializzati. Lo ha dichiarato, in una nota, l’assessore alle Pari opportunità e Sicurezza della Regione Lazio, Concettina Ciminiello. 
 
Una volta dimesse, le vittime di violenza non saranno lasciate sole, ma verranno assistite gratuitamente da tutta una serie di figure professionali (assistenti sociali, psicologi e avvocati), inoltre verrà messo a disposizione un servizio di orientamento sugli strumenti oggi disponibili, come i Centri antiviolenza e case rifugio per donne maltrattate. 
 
Con Il Percorso Rosa si crea una task force composta dalla Regione Lazio, le ASL, le Prefetture, le Questure, tutte le Forze dell’ordine regionali, l’Istituto Statale Sordi e un gruppo di operatori in grado di collaborare per la tutela delle vittime. 
 
Verranno attivati anche dei corsi di formazione quale strumento essenziale per promuovere le conoscenze, condividere le procedure operative, sviluppare la collaborazione e la motivazione all’interno dei gruppi operativi, in modo da potere dare una risposta efficace a questo terribile fenomeno.
 
Nel documento approvato si legge che per garantire tali attività la Regione Lazio, le Asl, le prefetture, le questure, tutte le forze dell’ordine regionali e l’Istituto Statale Sordi intendono costruire un gruppo di operatori adeguatamente formati in grado di collaborare in maniera sinergica e di rappresentare un sicuro punto di riferimento per i casi di violenza che accedono alla struttura sanitaria.
 
Il Codice Rosa identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, omosessuali.
 
Il codice viene assegnato insieme al codice di gravità, da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata. 
 
Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell'ordine. Il gruppo operativo dà cura e sostegno alla vittima, avvia le procedure di indagine per individuare l'autore della violenza e se necessario attiva le strutture territoriali.
 
Dal 2014 il Codice Rosa è attivo in tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere della Toscana: le ASL di Massa e Carrara, Lucca, Pistoia, Prato, Pisa, Livorno, Siena, Arezzo, Grosseto, Firenze, Empoli, Viareggio e AOU Careggi, Meyer, Pisana e Senese.

 
 

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