Gravidanza: lo Iodio è fondamentale per lo sviluppo mentale del bambino
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Venerdì 24 Maggio 2013 08:59 Stampa
GravidanzaLa carenza di iodio, in gravidanza, può avere effetti negativi sul bambino: può provocare un rallentamento dello sviluppo mentale che dura almeno fino ai dieci anni di vita. 
 
Lo ha scoperto uno studio dell'Università del Surrey pubblicato dalla rivista "Lancet", secondo cui maggiore è la carenza di questo elemento minori sono i risultati nei test dei bimbi. I ricercatori hanno analizzato le urine di mille future mamme determinando la concentrazione di iodio.
 
Ecografia Tiroide

Le hanno poi divise secondo le indicazioni dell'Oms tra quelle con un valore ottimale (superiore a 150 microgrammi per grammo) e quelle con carenza (sotto questa soglia). I figli delle donne esaminate sono stati sottoposti a un test del quoziente intellettivo a otto anni e di lettura a nove. 
 
I bambini nati da donne con deficienza di iodio, avevano una probabilità maggiore delle altre di avere punteggi inferiori alla media, e una volta scomposto il gruppo hanno verificato che minore era la concentrazione e minori i punteggi medi ottenuti dai bambini.
 
Sarah Bath, coordinatrice della ricerca, ha spiegato alla BBC che vi erano tre punti di differenza nel QI tra i bambini nati da madri con basso iodio nei primi mesi di gravidanza e i bambini nati da madri al di sopra del limite minimo.
 
Lo studio, come ha ribadito anche un editoriale sulla stessa rivista, mette in evidenza la necessità che le donne che pianificano una gravidanza o si scoprono in attesa di un figlio assumano un adeguato quantitativo di iodio dagli alimenti senza assumere i supplementi che potrebbero portare a un sovradosaggio di iodio.
 
Lo iodo, anche se in quantità minime, svolge un ruolo biologico sostanziale per il corretto metabolismo di ogni specie animale. La tiroide produce ormoni che contengono iodio.
 
Nei casi molto gravi di carenza durante la gravidanza i bambini possono presentare un deficit ormone tiroideo con ripercussioni che possono interessare lo sviluppo sia fisico (con ritardi di crescita) che del cervello.
 
Donne in gravidanza e in fase di allattamento necessitano di 250 microgrammi di iodio al giorno e gli alimenti che contengono maggiormente iodio sono i pesci di mare e i crostacei, livelli utili sono presenti anche nel latte, le uova e la carne.
 
Se il consumo di alimenti di origine marina è insufficiente, (nelle regioni interne lontane dal mare), la prevenzione viene fatta consumando sale iodato.
 
Il latte tradizionale contiene più iodio di quello biologico o di quello di soia e il pesce bianco è meglio di quello azzurro. Vanno bene i molluschi, le alghe marine essiccate, ma anche uova, carne, legumi e verdure.
 
Non solo le future madri devono assicurarsi un equilibrato apporto di iodio, come sostiene Margaret Rayman, professoressa di scienze nutrizionali all'università del Surrey, nel team che ha portato a termine lo studio. Se si assumono integratori per la gravidanza, bisogna controllare l'etichetta perchè non tutti contengono iodio.
 
Attenzione però: assumere più di 600 microgrammi al giorno può provocare problemi della tiroide.
 
 

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