Quando il bimbo non vuole più dormire da solo
Bambini - Tata
Scritto da Adriana Cantisani     Martedì 19 Gennaio 2010 12:00 Stampa
Tata Adriana CantisaniCiao Tata Adriana, ti faccio una piccola premessa: mio figlio di 15 mesi, da sempre ha dormito nella sua cameretta e nel suo letto. Io e mio marito lo mettiamo (ormai mettevamo) nel suo lettino e, quando sono io a rimanere con lui, mi sdraio nel letto più grande che è a fianco al suo fino a quando non si addormenta.

Rimango lì senza dire nulla ma solo facendogli sentire che "la mamma è qui". Mio marito invece, gli accarezza la testa fino a quando non si addormenta. Con tutti e due i metodi non ha mai avuto problemi e nell'arco di circa 15 min, si è sempre addormentato.


Tata Adriana Cantisani

Adesso, è da qualche giorno che non c'è verso di farlo rimanere sdraiato nel suo letto, si alza, strilla e piange anche per più di un ora. Se preso in braccio ci indica che vuole scendere ed una volta a terra, corre in camera nostra e fa segno che vuole venire nel lettone.

Noi non l'abbiamo mai accontentato ma in queste sere il solo modo di farlo dormire, dopo lunghi tentativi con i metodi fin ora usati, è stato quello di tenerlo in braccio ed essere entrambi presenti nella stanza. Abbiamo notato che la presenza contemporanea mia e del padre è la cosa determinante per tranquillizzarlo più del fatto di essere preso solo in braccio. Abbiamo provato tutte le combinazioni : io nella stanza e lui nel lettino - io con lui in braccio ecc. ma è solo quando siamo tutti e tre insieme nella sua stanza che si tranquillizza e si addormenta praticamente subito.

Preciso che non è cambiato nulla nella routine del bambino. Pero' è successo che poco tempo fa, di notte, si è svegliato piangendo, ed io l'ho preso e portato nel nostro letto. Da allora sono cominciati i capricci. Possibile che sia bastata una sola volta che ha dormito con noi per fargli perdere tutte le "buone" abitudini che con tanta fatica gli avevamo insegnato??
Grazie
Emanuela



Cara Emanuela,
addormentarlo nel lettone, per poi spostarlo nel lettino, può essere destabilizzante per il bambino: ai suoi occhi diventiamo come dei bugiardi, perché è come dire “non ti preoccupare amore, dormi sereno, la mamma è qua" e poi invece al risveglio la mamma non c'è più, quindi in qualche momento se ne è andata e questo per i piccoli è un tradimento di fiducia.

E’ molto importante essere convinti di stare facendo la cosa giusta e soprattutto seguire una routine quotidiana per andare a letto. Le routine sono importanti per i bambini, perché infondono sicurezza ed ogni cambiamento deve essere fatto in modo graduale e naturale. Trovate una routine che vada bene per voi (per es., pappa, bagnetto, pigiamino, favolina, attivare il carrillon, entrare nel lettino, carezzine per 5 minuti). Facendolo tutte le sere e seguendo sempre lo stesso ordine, il momento della nanna diventerà più naturale e facile anche per lui.

Appoggialo nel suo lettino con tranquillità e rimani con lui, tenendogli la mano, cantando una canzoncina: così ti sente vicina. Se ti è possibile, sdraiati di fianco a lui (ovviamente non nel lettino e nemmeno nel lettone!), magari su un letto a fianco al suo lettino. Conviene evitare di tenere anche il contatto visivo, perché se continui a guardarlo vorrà comunicare con te, piangendo o urlando e magari solo per dirti quanto vorrebbe essere preso in braccio. Rassicuralo con la tua voce, con le tue carezze, ma non prenderlo su.

Se si alza in piedi nel lettino e ti guarda o cerca il tuo sguardo, rimani sdraiata e tieni gli occhi chiusi, anche se si alza in piedi nel lettino: con voce calma gli parli , sempre senza GUARDARLO! Tu sei vicina, non si deve sentire abbandonato, ma nello stesso tempo non c'è spazio per “contrattare”.

Potrebbe piangere, è normale. Non sapendo ancora parlare esprime così la sua rabbia. Non sentirti in colpa, perché la rabbia è una emozione che tutti, anche i più piccoli, provano, ma che ancora devono imparare a conoscere e a gestire.

Tutto questo avrà bisogno di tempo ed ogni bambino ha i suoi tempi, ma non mollare!

Addormentarlo in braccio è rassicurante per lui, è vero, ma gli insegna anche che l'unico posto sicuro è tra le tue braccia e non è così. E’ importante imparare gradualmente ad auto-consolarsi per crescere sicuri di sé e per imparare ad affrontare i suoi primi ostacoli.

Non so dirti quanto potrà durare, ogni bambino ha i suoi tempi ma vedrai, non durerà a lungo. La cosa più importante è non mollare.

Per quanto riguarda il tuo dubbio se sia bastato una volta nel lettone per dargli l’abitudine, è difficile dirlo: potrebbe anche essere un momento particolare del suo sviluppo, potrebbe avere dei disturbi dovuti alla dentizione. Cerca di cogliere se vi sono segnali particolari di disagio fisico o emotivo e se hai dei dubbi, non esitare a consultare il tuo pediatra di fiducia.

Rimane ancora la questione del compresenza dei genitori: forse il papà ha un effetto calmante sulla mamma…la compagnia rassicura e di conseguenza anche il bambino è più tranquillo! Prova a pensare a cosa comporta lo stare insieme nella stanzetta, proprio nel momento della separazione della nanna (perché si tratta comunque di una separazione per il piccolo).

Un abbraccio,
adri

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