Le mamme con figli maschi perdono 34 settimane di vita
Donna - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Lunedì 29 Aprile 2013 14:10 Stampa
BambinoLe donne che partoriscono un figlio maschio perdono 34 settimane di vita. Per la futura mamma, dare alla luce un maschietto, significa ridurre la sua aspettativa di vita: ogni figlio maschio toglie alla mamma un pò di vita aumentando del 7% il rischio di morte. 
 
Lo ha dimostrato uno studio di Samuli Helle dell'Università di Turku in Finlandia pubblicato sulla rivista Biology Letters. Questo non è il primo studio che Helle dedica a questo argomento dell'aspettativa di vita femminile in relazione al sesso dei figli. Qulche anno fa è stato pubblicato su Science, secondo dei calcoli ogni figlio maschio toglie ad una donna in media 34 settimane di vita. 
 
mamma e figlio
In questo nuovo studio, l'esperta è andata a vedere i registri parrocchiali delle comunità finlandesi dal XVII al XX secolo. Facendo dei calcoli, Helle ha stimato che se una donna ha l'ultimo figlio a 37 anni, come succede spesso, la sua aspettativa di vita sarà legata al sesso del nascituro.
 
Se avrà una femmina le sarà concesso di vivere in media altri 33,1 anni, 32,7 se avrà tre maschi, 32,4 se ne ha avuti sei. 
 
Bisogna dire che i numeri sono riferiti a comunità molto diverse dalle nostre. Ciò che è emerso è un rapporto robusto tra genere del nascituro e aspettativa di vita della mamma. 
 
Può essere che i maschi "succhino" più energie alle mamme sia a livello biologico (pesano di più alla nascita, richiedono più energie nell'allattamento) e sociale, perché sono di minore aiuto in casa. Le ragioni di questa sconcertante scoperta, per ora, sono solo ipotesi. 
 
"Meglio sole", il libro di Ivana Castoldi, psicoterapeuta e psicologa, spiega anche come le madri hanno un diverso atteggiamento nei confronti dei figli maschi: risultano mediamente più ansiose, più protettive e più compiacenti di quanto non dimostrino verso le figlie femmine. 
 
Passano inoltre più tempo a raccontare le loro prodezze, a preoccuparsi dei loro problemi, a riordinare le loro camere. Tendono ad essere più permissive e a giustificarli troppo. I maschi crescono perlopiù crogiolandosi nella convinzione che l'amore che ricevono è un atto dovuto. In tal modo non imparano ad apprezzare abbastanza il valore dell'autonomia. 
 
L'educazione dei figli maschi, infatti, è improntata ad un modello più permissivo, ma, al tempo stesso, più condizionante, che favorisce la dipendenza emotiva dalla madre. 
 
 

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