L'acido folico riduce i rischi di malformazioni congenite
Gravidanza - Articoli
Scritto da Angela Messina     Martedì 15 Marzo 2011 09:00 Stampa
gravidanzaDa tempo in Italia, l’Istituto superiore di sanità è impegnato nella diffusione di una corretta informazione sul rapporto tra carenza di folati e insorgenza di malformazioni nel feto. Infati ancor prima di essere in dolce attesa, il ginecologo ci consiglia di assumere l'acido folico, ossia la vitamina B9 almeno un mese prima del concepimento e continuare per tutto il primo trimestre di gravidanza. Non essendo prodotta dall’organismo, deve essere assunta con il cibo e dalla flora batterica intestinale.  Il fabbisogno quotidiano in condizioni normali sarebbe di circa 0,2 mg, mentre durante la gravidanza, si raddoppia a 0,4 mg perché il feto utilizza le riserve materne.

Lo studio condotto nella Corolina del Sud e pubblicato sul Journal of Pediatric evidenzia come i casi di difetti congeniti e spina bifida si siano ridotti in quella zona dell'America, da quando sempre più donne hanno cominciato ad assumere acido folico.

l'assunzione di acido folico durante il primo trimestre ri duce i casi di difetti congeniti
Gli studiosi hanno analizzato la diffusione di queste patologie nella popolazione del South Carolina nel periodo che va dal 1992 al 2009. La scelta del luogo non è stata casuale: la popolazione dello Stato della costa orientale degli Usa, infatti, presentava tradizionalmente tassi esageratamente più elevati di difetti del tubo neurale rispetto alla media Usa.

Dallo studio è emerso che nei 18 anni di studio il numero di bambini nati con difetti del tubo neurale è crollato del 58 per cento portando la South Carolina ai livelli della media degli States. Nello stesso periodo, inoltre, è cresciuto drasticamente anche il consumo di acido folico. Sulla base di interviste eseguite su un campione di donne di età compresa tra i 15 e i 45 anni i ricercatori hanno rilevato che consumava acido folico l’8 per cento all’inizio del periodo di ricerca e il 35 per cento alla fine.

Tuttavia, avvertono i ricercatori, non è soltanto la carenza di questa vitamina ad aumentare il rischio di malformazioni congenite. Anche l’obesità e il diabete di tipo 2 possono fare altrettanto e lo studio appena pubblicato lo conferma. Un dato, sottolineano, che obbliga a tenere alta la guardia sulla prevenzione del diabete nelle donne in età fertile.

Fonte: IAMM
 

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