Trapianto di trachea su bimbo di 10 anni
Benessere - Articoli
Scritto da Manuela Mariuz     Martedì 23 Marzo 2010 12:49 Stampa
b_450_0_0_1___images_stories_loghini_farmacia_logo.gifPresso l’ospedale Great Ormond Street di Londra un’equipe di medici inglesi e italiani, capitanata dal chirurgo Paolo Macchiarini, ha effettuato il primo trapianto di trachea su un bambino di 10 anni.

L'intervento è stato portato a termine lunedì scorso, ma è stato reso noto solo venerdì, e si tratterebbe dell’unico caso al mondo in cui questa procedura sia stata attuata su un paziente così giovane.

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L'ingresso dell'Ospedale Careggi


Il piccolo paziente aveva una trachea di dimensioni ridotte che non cresceva a causa di una stenosi di un lungo segmento tracheale.

Il bambino era costretto a respirare come se avesse una cannuccia e, secondo i medici inglesi, questa condizione metteva a rischio la sua vita.

La tecnica messa a punto da Macchiarini, dirigente dell'area progettuale di chirurgia toracica generale, rigenerativa e biotrapianti intratoracici dell'Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze, consiste nell'utilizzo della trachea prelevata da cadavere, utilizzando il corpo del bambino come bioreattore naturale.

Dopo un particolare "lavaggio", per eliminare tutte le cellule viventi del donatore, è stata ottenuta un'impalcatura anatomica inerte che, a differenza dei tessuti vitali fin'ora usati nei trapianti, non può attivare reazioni di rigetto.

Dopo il trapianto infatti la trachea "decellularizzata" inizierà a rigenerarsi con le cellule del paziente (staminali e respiratorie) grazie ai naturali processi riparativi e a fattori di accrescimento introdotti nella trachea all'inizio dell'intervento chirurgico.

E' la prima volta in cui questa procedura è stata fatta su un paziente così giovane ed è anche la prima volta in cui una intera trachea è stata trapiantata.

I rischi di rigetto della nuova trachea dovrebbero, con questa nuova tecnica, essere notevolmente ridotti poiché le cellule staminali del bambino stesso non indurranno una reazione immunitaria.

La famiglia del bambino ha espresso l'intenzione di non avere contatti con i media per il momento.

Durante una videoconferenza avvenuta ieri mattina con Londra sono stati comunque presentati al Careggi i risultati dell'intervento ed è stato confermato che a 5 giorni dall'intervento il decorso post operatorio del bambino procede regolarmente.

Il direttore sanitario dell'Aouc Careggi ha decretato questo un grande risultato che rappresenta una nuova frontiera della conoscenza medica e una soddisfazione immensa che colloca l'Italia in un'ottica internazionale.


Approfondimenti: Sito web dell'Ospedale Careggi
 

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