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Le donne con ipertensione sono a rischio per parto prematuro e basso peso del bambino
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Giovedì 17 Aprile 2014 09:53    Stampa E-mail
Gravidanza 3La pressione sanguigna è determinante per un buono stato di salute generale, lo è ancora di più quando ad avere dei problemi è la donna in gravidanza: una condizione di ipertensione (o pressione alta) può mettere a serio rischio di complicanze più o meno gravi.

I rischi sono di avere un parto pretermine, un basso peso del bambino alla nascita e anche morte neonatale. Ad avvisare le future mamme dei rischi della pressione alta e la preeclampsia è uno studio revisionale condotto dai ricercatori del King’s College di Londra.

pressione sanguigna in gravidanza

Nello studio sono stati presi in esame 55 studi condotti in 25 Paesi sui possibili esiti negativi della gravidanza quando vi sia un problema di ipertensione (tenuto conto che l’ipertensione cronica è causa di complicazioni tra l’1% e il 5% delle gravidanze).

I ricercatori hanno esaminato i risultati degli studi per quel che riguardava: i parti pretermine,  avvenuti prima delle 37 settimane di gestazione, la morte perinatale (tra cui la morte fetale dopo una gestazione di 20 settimane, compresi il feto nato morto), la morte neonatale fino a un mese dal parto, l’ammissione alla terapia intensiva neonatale o all’unità speciale di cura e, infine, il basso peso alla nascita quando fosse inferiore ai 2.500 grammi.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sul "British Medical Journal" (BMJ) e mostrano, tra gli altri, che il rischio relativo di preeclampsia (la condizione caratterizzata da pressione arteriosa alta in gravidanza)  nelle donne con ipertensione cronica è in media di quasi otto volte superiore a quello nelle donne non-ipertese. 

L’alta pressione sanguigna provoca tutti gli esiti neonatali avversi che avevano almeno il doppio di probabilità di verificarsi, rispetto alla popolazione generale.

L’ipertensione cronica è associata a una elevata incidenza di esiti negativi della gravidanza rispetto a una popolazione generale, concludono i ricercatori.

Per rientrare nella norma la pressione arteriosa della futura mamma deve rimanere sempre al di sotto di questi due valori: 90 e 140, per essere certi che non si verifichino rialzi indesiderati, il suggerimento è di misurarla spesso, soprattutto nel terzo trimestre. 
 
L’ipertensione gestazionale può interferire anche pesantemente con il benessere di mamma e bebè ed è importante diagnosticarla per tempo.
 
 

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