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In Italia più di tre milioni di bambini hanno disturbi neuropsichici
Bambini - Articoli
Scritto da Tatta Bis     Mercoledì 17 Settembre 2014 15:15    Stampa E-mail
autismo2Nel nostro Paese ci sono 3,6 milioni di bambini e ragazzi che soffrono di disturbi neuropsichici, di questi, 100mila si trovano in situazione di particolare complessità e i loro bisogni di cura rimangono ancora troppo spesso inevasi. 
 
Lo affermano gli esperti, riuniti oggi all'Istituto Mario Negri di Milano in un convegno internazionale sul tema della neuropsichiatria infantile. Il convegno è stato organizzato dalla Fondazione Ca' Granda di Milano in collaborazione con il Mario Negri, l'Irccs Fondazione Zancan onlus di Padova e l'Irccs Eugenio Medea di Bosisio Parini.
 
Adolescenti Depressione

I disturbi neuropsichici sono tra i disturbi più diffusi in età evolutiva e comprendendo autismo, epilessia, depressione, dislessia, disabilità intellettiva, malattie neurodegenerative e neuromuscolari, paralisi cerebrali infantili e altro ancora.
 
I disturbi neuropsichici dell’età evolutiva purtroppo sono ancora troppo poco considerati anche se si stima che essi colpiscano un bambino/adolescente ogni cinque.
 
Purtroppo però i servizi di assistenza e cura calano drammaticamente, questo è emerso anche dal recente Congresso della SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza), il cui nuovo presidente è Antonella Costantino.

La SINPIA è un’Associazione Scientifica che ha come scopo lo sviluppo della ricerca e la promozione dell’aggiornamento culturale nell’ambito della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e/o psichiatriche dell’infanzia e dell’adolescenza (da 0 a 18 anni).
 
Si occupa inoltre di tutti i disordini dello sviluppo del bambino nelle sue varie linee di espressione (psicomotoria, linguistica, cognitiva, intellettiva, relazionale). 
 
Essa si prefigge inoltre la valorizzazione di tali attività in tutte le sedi e Istituzioni regionali, nazionali e internazionali, che legiferano in materia sanitaria e/o sociale e che sono deputate alla tutela della salute della collettività.
 
Il bambino e la sua famiglia, come spiega Antonella Costantino, rischiano di trovarsi disorientati dalle diverse risposte che ricevono a seconda del servizio a cui si rivolgono o degli operatori a cui si affidano. 
 
Nella maggior parte dei casi un trattamento precoce e tempestivo può modificare la prognosi, ma meno di un bambino/adolescente su quattro riesce ad accedere alle cure di cui ha necessità. 
 
Si calcola che non siano più di 600.000 gli utenti dei servizi pubblici di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a fronte di una popolazione complessiva sofferente di circa 3 milioni e 600.000 unità.
 
Negli ultimi dieci anni, poi, il numero dei pazienti seguiti dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza è quasi raddoppiato, mentre il numero degli operatori continua a diminuire.
 
Il risultato è che ogni utente riceve sempre meno interventi, e le famiglie devono ricorrere sempre di più al privato, con costi rilevanti che in tempi di crisi economica sono sempre meno in grado di sostenere.
 
 
 

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