Sono stati i medici del Centro unico di procreazione assistita dell'ospedale di Padova, i primi in Italia a far nascere un bambino sano ad una coppia cui la madre è affetta dalla sindrome di Smith Lemli Opitz.

Questo è stato possibile grazie alla diagnosi pre-concepimento sull'ovocita e non sull’embrione, infatti la loro tecnica è selezionare gli ovociti prima di essere fecondati dallo spermatozoo: questa tecnica regalerà ad altre due coppie, una di Firenze a l’altra di Frosinone ( rispettivamente “incubatori” di fibrosi cistica e Beta talassemia ) la gioia di avere un figlio sano.

In Italia la legge 40 è stata approvata nel 2004, ma poneva dei rigidi divieti, quali: quello di non poter trasferire in utero più di tre embrioni, di crioconservarli e sopratutto le coppie completamente infertili non potevano e comunque non possono ancora fare la PMA eterologa.

Grazie all’intervento della Corte Costituzionale che ha ridotto alcune proibizioni delle norme che regolano le tecniche di fecondazione assistita in Italia, vi è stato un aumento delle gravidanze del 3 % e un aumento significativo delle nascite.

Secondo i dati del centro di medicina della riproduzione ProCrea, stress, fumo, vita sedentaria e abuso di alcol sono fra le principali cause  di infertilità maschile.

Negli ultimi 20 anni il numero degli spermatozoi prodotti si è dimezzato, questo lo dimostra una ricerca fatta alcuni anni fa, la quale ci rivela che tra il 1940 e il 1990 la concentrazione media degli spermatozoi  è crollata da 113 a 66 milioni.

Spesso a causa di problemi di fertilità le coppie devono ricorrere alla procreazione assistita (PMA) per coronare il sogno di diventare genitori.

Secondo uno studio svolto dalla dottoressa Geraldine Viot dell'ospedale Maternità Port Royal di Parigi e presentato al meeting della European Society of Human Genetics, tale pratica comporterebbe un rischio maggiore di malformazioni nei bambini.

Nell'arco di un anno, successivamente alle modifiche della tanto contestata Legge 40 sulla fecondazione artificiale, ci sono stati risultati notevoli. Infatti, abbiamo assistito ad un aumento del numero degli embrioni impiantati, mentre a diminuire è stato il numero complessivo di aborti.

Questo quanto è emerso a inizio mese, durante il Congresso delle società italiane di medicina della riproduzione a Riccione. Questi risultati vanno attribuiti principalmente alla maggiore autonomia di azione sulle tecniche da adottare caso per caso.