Linda Englund-Ogge, una delle donne che ha condotto la ricerca, ha affermato: "Le donne incinte hanno molte ragioni per scegliere una dieta ricca di verdure, frutta, prodotti integrali e alcuni tipi di pesce, ma questa è la prima volta che possiamo statisticamente collegare le sane abitudini alimentari alla riduzione del rischio di parto anticipato". La scienziata, però, concede alle aspiranti mamme una chance: "Ogni tanto - ha spiegato - è concesso mangiare qualcosa di malsano. L'importante è che rappresenti un piccolo strappo all'interno di un regime alimentare corretto".

 

Gli studi sulla nutrizione sono molto complessi perché ogni alimento contiene una vasta gamma di sostanze che possono fare bene o male a seconda di come vengono associate nella dieta complessiva. "Per questo - ha concluso Linda Englund-Ogge - è difficile scoprire gli effetti esatti di un singolo alimento. Per ora siamo però riusciti a dimostrare che esiste un nesso tra una dieta sana e la riduzione del rischio di parto anticipato. La nostra speranza è che questo lavoro spinga medici e ostetriche a incoraggiare le donne in gravidanza a mantenere sane abitudini alimentari. Se poi continuassero a seguirla anche dopo i nove mesi, tornare in forma in poche settimane sarà solo un gioco da ragazze".