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Antibiotici più forti grazie all’argento
Benessere - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Venerdì 21 Giugno 2013 10:02    PDF Stampa E-mail
pilloleJames Collins, ingeniere biomedico della Boston University in Massachusetts, insieme al suo team, ha condotto una ricerca che dimostrerebbe come l’aggiunta di ioni d’argento sciolti all’antibiotico aumenti di mille volte la sua efficacia. 
 
La ricerca é stata divulgata su "Science Translational Medicine" in cui viene spiegato che l’argento agisce rendendo permeabile la parete dei batteri e inducendoli a produrre molti radicali liberi. 
 
Argento

I risultati suggeriscono che l’argento potrebbe essere incredibilmente prezioso come coadiuvante ai trattamenti antibiotici esistenti. Si tratta  quindi di una nuova arma per la medicina, che sarà in grado di amplificare l’effetto degli anitbiotici anche su batteri farmaco resistenti. 
 
Il metallo prezioso è stato utilizzato per combattere le infezioni per migliaia di anni: Ippocrate aveva descritto per primo le sue proprietà antimicrobiche nel 400 a.C., ma non era chiaro come il metallo agisse.
 
Collins e il suo gruppo hanno trovato che l’argento, in forma di ioni disciolti, attacca le cellule batteriche in due modi: rende la membrana cellulare più permeabile e interferisce con il metabolismo cellulare, portando alla sovrapproduzione di reattivi, e spesso tossici, composti ossigenati.
 
Questi due meccanismi potrebbero essere, potenzialmente, utilizzati per rendere gli antibiotici di oggi più efficaci contro i batteri resistenti.
 
La resistenza è in crescita, mentre il numero di nuovi antibiotici in sviluppo è in calo, ha spiegato Collins. Potenziando gli antibiotici con una piccola quantità di argento, questi farmaci potrebbero uccidere tra 10 e 1.000 volte in più il numero di batteri.
 
Bisogna però tenere conto del fatto che l’argento è anche tossico per cui è necessaria molta cautela e dosarlo in modo sicuro.
 
I ricercatori sono riusciti a fermare le infezioni altrimenti letali nei topi, rendendo un ceppo di batteri resistente agli antibiotici maggiormente sensibili al farmaco.
 
L’argento si è dimostrato utile a combattere i batteri Gram-positivi, (stafilococco e lo streptococco). L’argento ha inoltre permesso per la prima volta di penetrare e uccidere i batteri Gram-negativi, un gruppo che comprende i microbi che possono causare intossicazioni alimentari e pericolose infezioni diffuse negli ospedali.
 
 

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